GUERRA AL CONSUMO DI SUOLO!!

Proprio in questi giorni si è discusso  di un importante decreto legge riguardante i terreni agricoli.
Postiamo due articoli: uno recentissimo del 22 giugno 2013 e uno del settembre 2012.

- "Consumo di suolo, guerra in parlamento" di Donatella Coccoli.

- "Norme contro il consumo di suolo e regolamento sull'Autorizzazione unica ambientale" di Alessandro Arona.

 Estrapoliamo alcuni punti interessanti:

 

 -  Ma è la proposta del deputato Pd Ermete Realacci, la Ac/70 Contenimento dell’uso del suolo e rigenerazione urbana presentata il 15 marzo da una pattuglia bipartisan di parlamentari che ha scatenato il finimondo. Troppo “generosa” nel diritto edificatorio, spalancherebbe la porta ai costruttori edili.

- Non è solo una questione tecnica, si diffonde l’idea del territorio come bene comune, al pari dell’acqua e dell’aria. Ovvero «il territorio inteso come proprietà collettiva, l’elemento costitutivo dello Stato», ricorda l’ex giudice costituzionalista Paolo Maddalena.

- Lo scenario legislativo, poi, è caotico: la legge urbanistica nazionale risale al 1942, le Regioni in materia di governo del territorio legiferano a macchia di leopardo, i condoni edilizi (due su tre sono berlusconiani) avallano l’abusivismo.

- E Massimo Bray, titolare del Mibac, che fa? Si chiede De Lucia che aggiunge: «Se si facessero i piani paesaggistici rispettando il Codice Urbani non avremmo bisogno di frenare il consumo del suolo». L’architetto indica un cambio di prospettiva che è il punto chiave della “legge Eddyburg”. QUI IL TESTO DELL'APPELLO E LE ADESIONI

- Il nodo è quello del governo del territorio che è materia concorrente. Lo Stato, continua Marson, dovrebbe limitarsi a dettare dei principi, invece anche in questo ddl «vengono fatti salvi strumenti urbanistici di qualunque natura, anche i vecchi prg che i Comuni stessi stanno cercando di rivedere su base regionale perché erano sovradimensionati». Non si possono fare passi indietro nella cultura urbanistica, ribadisce Marson che ancora una volta segnala il vizio di fondo. «Lo Stato dovrebbe fare un piano che va a integrarsi nelle norme urbanistiche generali. Invece aggiunge una cosa scaricando sulle spalle delle Regioni l’onere interpretativo tra provvedimenti di varia natura». Insomma, sull’uso e la tutela del suolo più che un singolo ddl occorrerebbe una vera riforma. E forse una nuova cultura, non solo ambientale.

 

Come vediamo a livello nazionale i pareri sono tanti come gli interessi in gioco.
Gestire un Comune e il suo territorio non è cosa semplice. Pianificare la sua crescita senza scontentare qualcuno non è facile.

Per quanto riguarda la nostra battaglia su “Villa Don Bosco”, Il Comitato ha sempre criticato l’operato dell’Amministrazione  comunale, visto che il piano a noi non è piaciuto.
Forse è arrivato il momento di proporre qualcosa di nuovo per il nostro paese perchè il prossimo anno si vota per il nuovo consiglio comunale.

Continuate a scriverci i vostri pareri e le vostre considerazioni!

 

Triuggio, 13.07.2013